Giuseppe Lupi volontario di Operation Smile


Ho iniziato l’attività come volontario di Operation Smile nel 2011, quindi sono ormai 11 anni.

Prestare il mio tempo libero per quest’organizzazione e per i programmi che svolge, è una cosa fantastica che mi appaga sia dal punto di vista professionale che umano. Quando partecipo ad un programma chirurgico di Operation Smile sono stanco fisicamente, perché l’impegno è molto, ma sono molto appagato dal punto di vista umano e professionale perché credo di ricevere più di quanto io dia ad altri.

Io sono un anestesista/intensivista quindi il mio ruolo durante un programma chirurgico con Operation Smile consiste nella visita anestesiologica durante lo screening per valutare eventuali problematiche e/o controindicazioni all’ anestesia ed effettuare l’anestesia generale che rende possibile l’intervento chirurgico al paziente.

Con l’ultimo programma medico al quale ho partecipato, in Colombia, all’inizio di novembre, sono in totale 20.

Nei miei 11 anni di attività come volontario, ho notato una sempre maggiore integrazione fra i volontari internazionali ed il personale sanitario dei luoghi in cui andiamo ad operare, nel senso che negli ultimi anni è presente sempre più personale medico-sanitario locale che internazionale. Questo significa che i vari paesi in cui andiamo ad operare si stanno rendendo sempre più autonomi. Questo è uno dei vari obiettivi che si prefigge Operation Smile. Voglio premettere che in tutti i paesi in cui sono stato in questi 11 anni ho sempre riscontrato una enorme professionalità e una grandissima competenza da parte del personale sanitario locale.

Ho avuto la fortuna di andare in molti posti dell’Asia, dell’Africa e dell’America centro-meridionale. Ho apprezzato tutti questi posti, indistintamente, per varie ragioni. Tornerei volentieri in Africa perché è uno dei continenti che più di altri ha bisogno di aiuto.

Di questi 11 anni di incontri, emozioni ed esperienze, ricordo, in particolare, un bimbo di 9 mesi nato con una labioschisi bilaterale che aveva segni di cardiomegalia per cui è stato necessario eseguire accertamenti più approfonditi (ecocardio e visita cardiologica). La mamma era preoccupatissima ed ha iniziato a piangere e questo ha coinvolto emotivamente tutti. Gli accertamenti hanno ridimensionato il problema ed il bimbo è stato operato senza alcuna problematica. Vedere la felicità della mamma e dei familiari quando il bimbo è stato dimesso ha dato a tutti una gioia indescrivibile.