Speranza, protesi e cure: un nuovo futuro per Chris Joy


Centinaia di persone si erano radunate all’ospedale distrettuale di Rwinkwavu, nell’est del Ruanda, vicino al confine con la Tanzania, con una speranza comune: essere sottoposte all’intervento chirurgico di cui avevano bisogno grazie al team di volontari medici di Operation Smile, specializzati in chirurgia plastica ricostruttiva, come labiopalatoschisi, ustioni, tumori, ferite che non si sono rimarginate.

Tra la folla, un ragazzino attirava l’attenzione saltellando su due stampelle arrugginite, troppo corte per lui, ma che manovrava con incredibile agilità e con un sorriso contagioso. Si chiamava Chris Joy. E non aveva più i piedi.

Da un lato portava una vecchia scarpa da ginnastica che fungeva da protesi improvvisata, sull’altro era avvolto solo un bendaggio attorno a un moncone appena sotto la tibia.

Chris Joy prima dell’intervento chirurgico

Chris Joy era arrivato al programma chirurgico da Gisenyi, nel Ruanda occidentale, insieme a sua madre Diane.

Quando era piccolo accadde un incidente che cambiò per sempre la sua vita e quella della sua famiglia. “Era solo un bambino… c’era un caricabatterie del telefono in fiamme mentre dormiva. La coperta prese fuoco. Ero in cucina e non me ne accorsi finché non sentii un vicino bussare alla porta ed urlare che c’era un incendio. Entrai di corsa e presi mio figlio, ma ormai era troppo tardi. I suoi piedi erano come carboni ardenti. Non era rimasto nulla.”

Diane corse con il bambino in una clinica locale, da cui vennero trasferiti d’urgenza in ambulanza all’ospedale distrettuale più vicino. Lì il personale scosse la testa dicendo che nessuno avrebbe potuto aiutarlo. Lei dovette supplicare per farlo trasferire all’ospedale della capitale per ricevere cure specialistiche. Molte ore dopo riuscirono finalmente a viaggiare su un’ambulanza diretta verso Kigali con a bordo già un altro paziente. Arrivati all’ospedale universitario di Kigali, Chris Joy ricevette le prime cure per le ustioni ed iniziò un lungo percorso di trattamenti.

Fino a pochi anni fa, in Ruanda c’erano solo due chirurghi plastici certificati, entrambi formati all’estero. Operation Smile ha sviluppato, in collaborazione con questi medici, un programma di formazione presso il College of Surgeons of East, Central and Southern Africa (COSECSA) per aumentare il numero di chirurghi plastici nel Paese. Oggi sei chirurghi plastici sono operativi in tutto il Ruanda e, ogni anno, ne vengono formati di nuovi.

La dottoressa Victoire Mukamitari, una delle professioniste attualmente in formazione, partecipa spesso ai programmi di training che Operation Smile organizza negli ospedali distrettuali ruandesi ed ha visto Chris Joy e sua madre spostarsi in tutto il Paese per gli interventi chirurgici.

La dottoressa Victoire Mukamitari

“Oggi ho l’opportunità di vedere tanti casi rari e ricevere formazione diretta dal mio mentore, il Professor Faustin. La nostra formazione è molto utile e importante per la popolazione locale, che non dovrà così più attendere mesi per un appuntamento a Kigali. È un’occasione preziosa per accedere alle cure più vicino e rapidamente.” – ha detto la dottoressa Mukamitari.

La storia di Diane e del suo bambino mostra il dolore e le difficoltà che troppe persone nei Paesi a basso e medio reddito affrontano quando un incidente colpisce un loro caro. “Abbiamo dovuto vendere tutto ciò che avevamo, tutto ciò che non si era bruciato quel giorno, per salvare Chris.” racconta Diane. “Io giravo sola per la città cercando di comprare le medicine di cui aveva bisogno.”

Poi, è venuta a conoscenza di Operation Smile e della possibilità di accedere ad interventi chirurgici gratuiti grazie ai programmi che l’Organizzazione tiene in sei ospedali distrettuali nel Paese. Da allora, lei e suo figlio si sono recati da Operation Smile ogni volta che ne hanno avuto occasione.

Oggi, Chris Joy ha 6 anni ed è già stato sottoposto a diversi interventi da parte del team di Operation Smile. Alcune ferite da ustione sono state difficili da rimarginare e hanno richiesto innesti di pelle da altre parti del corpo per poter guarire. Sta iniziando a provare le sue prime protesi e la famiglia sta lavorando insieme ai dottori affinché possa camminare senza stampelle e vivere una vita il più indipendente possibile.

La dottoressa Mukamitari, ormai a metà del percorso di specializzazione, sa quanto farebbe la differenza avere più chirurghi plastici negli ospedali distrettuali per famiglie come questa. “Storie come quella di Diane e Chris Joy aiutano a comprendere il bisogno che c’è qui in Ruanda. Non è facile per le persone ottenere cure chirurgiche e questo mi spinge a proseguire la mia formazione.”

 

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