Contribuire a creare un impatto duraturo in Malawi: la motivazione che muove Wone Banda


Con una popolazione di circa 20 milioni di persone, la carenza di personale sanitario in Malawi rende ancora più difficoltoso l’accesso alle cure. Il Malawi ha in media 0,4 chirurghi specializzati ogni 100.000 abitanti, un valore di molto inferiore rispetto alla raccomandazione della Commissione Lancet secondo cui ogni 100.000 persone dovrebbero essere disponibili 20 chirurghi.

La richiesta di un maggior numero di professionisti medici qualificati in Malawi è molto forte.

Wone Banda è l’unica donna chirurgo plastico certificato del Paese e, dal 2017, è anche volontaria di Operation Smile. Wone fa parte dell’iniziativa “Women in Medicine” di Operation Smile, tramite la quale l’Organizzazione punta a fornire competenze e formazione alle professioniste in ambito sanitario con l’obiettivo di aumentare l’accesso alle cure a un maggior numero di pazienti.

Abbiamo incontrato Wone durante un programma Women in Medicine in Malawi, dove ci ha raccontato la sua esperienza.

Domanda: Cosa ti ha ispirata a diventare chirurgo plastico?

Risposta: “Ho sempre saputo di voler fare qualcosa nel campo della medicina, fin da quando ero bambina. Poi, quando frequentavo il terzo anno di università, sono stata nel reparto di chirurgia plastica e ho assistito ad un intervento di labiopalatoschisi. In quell’occasione, ho potuto parlare con la mamma del bambino che doveva essere operato. La loro storia mi ha toccata e ho instaurato un legame speciale con lei, così ho seguito il bambino nel suo percorso di cura. Quando la mamma ha visto il figlio per la prima volta dopo l’intervento, è scoppiata in lacrime di gioia. Quella è stata la cosa più commovente che io avessi mai visto nella mia esperienza di studente di medicina. Qualcosa in me si è mosso e ho pensato: “Questo è ciò che voglio fare. Voglio portare questo tipo di felicità ad altri genitori là fuori. Voglio dare il mio contributo, fare qualcosa di significativo per il mio Paese.”

Wone Banda effettua lo screening su un paziente prima dell’intervento chirurgico. Foto: Margherita Mirabella

Domanda: Parlando del programma Women in Medicine, cosa significa per te essere circondata da così tante donne che sono leader nelle loro rispettive specializzazioni?

Risposta: “È molto stimolante, è qualcosa di nuovo. Ho partecipato a diversi programmi chirurgici e chi guidava il team era sempre un uomo. C’erano donne chirurgo altrettanto brave, ma per qualche motivo i leader erano sempre uomini. Grazie al programma Women in Medicine sto iniziando a vedere tante donne avere successo nei propri campi di specializzazione e questo, secondo me, è bellissimo.”

Domanda: Quale può essere l’impatto di un programma come questo per le donne in Malawi?

Risposta: “Spero che ispiri altre persone, in modo da rafforzare il programma e far sì che il sistema sanitario locale sia più accessibile per un maggior numero di pazienti. Forse prima non ci si rendeva conto che, in quanto donna, si può partecipare a questo genere di programmi perché erano per lo più dominati dagli uomini. Ora stiamo realizzando che è possibile.”