Operation Smile e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per donare “nuovi sorrisi” e cambiare vite


Quando nacque Adolphe, i medici informarono sua madre Nikuze che il bambino avrebbe potuto riscontrare difficoltà a mangiare, bere e sorridere. “Nessuna madre vuole sentirsi dire che il proprio bambino ha delle difficoltà a sorridere”, ha detto Nikuze. “Io lo amo, proprio per questo è difficile vedere come la gente lo guarda e lo tratta”.

Adolphe è nato con la labiopalatoschisi, una malformazione congenita del volto abbastanza diffusa che si stima colpisca ogni anno, nel mondo, circa un bambino ogni 500-750 nascite.

La storia di Adolphe e della sua famiglia è raccontata in un filmato intitolato “Beyond the Code, prodotto per Operation Smile da Partnership for AI e BBC StoryWorks Commercial Productions. Il filmato mostra come Operation Smile, in collaborazione con Microsoft, stia sperimentando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per aiutare i medici sia in fase di diagnosi dei pazienti che per la formazione dei chirurghi nelle regioni più remote.

Un nuovo modo di curare i pazienti

Essere affetto da una malformazione del volto può essere una sfida particolarmente difficoltosa da affrontare per chi nasce in Paesi con scarse risorse come il Ruanda, dove vive Adolphe, che non dispone di un numero sufficiente di chirurghi per eseguire tutti gli interventi chirurgici richiesti per soddisfare le necessità del Paese. “Per professionisti adeguatamente formati, questi interventi possono non essere molto impegnativi”, afferma il dottor Faustin Ntirenganya, chirurgo plastico e volontario di Operation Smile in Ruanda, “ma in questo Paese mancano i chirurghi e, a volte, manca anche il personale che lavora al fianco dei chirurghi, come infermieri e anestesisti”.

È in questi contesti che interviene Operation Smile. Negli ultimi 42 anni, l’Organizzazione ha garantito interventi chirurgici ad oltre 400.000 pazienti in 37 Paesi, ampliando l’accesso all’assistenza medica e chirurgica e fornendo gratuitamente ai bambini interventi e cure multidisciplinari.

Oggi Operation Smile, in collaborazione con Microsoft, sta cambiando il modo di lavorare dei volontari medici sfruttando le potenzialità e le innovazioni derivanti dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Nelle aree remote in cui c’è carenza di professionisti sanitari, l’intelligenza artificiale consente a Operation Smile di portare localmente l’esperienza di migliaia di chirurghi e migliorare la qualità degli interventi e delle cure offerte. Per ogni paziente di cui Operation Smile si prende cura, l’équipe scatta foto del prima e dopo l’operazione, con l’obiettivo di valutare i risultati dell’intervento e migliorare sempre più i servizi di cura offerti. Ogni anno vengono scattate decine di migliaia di immagini di volti dei pazienti.

L’intelligenza artificiale per fare del bene

Operation Smile collabora con Microsoft ad un’iniziativa chiamata “AI for Good e ha sviluppato degli algoritmi per determinare la gravità della patologia sulla base dei dati e delle immagini raccolte.

“Gran parte della chirurgia plastica è soggettiva”, afferma la dottoressa Caroline Yao, chirurgo plastico e Senior Vice President patients and evaluations di Operation Smile. “Ogni chirurgo può dare un’opinione diversa sul risultato ottenuto. Invece, la risposta oggettiva che otteniamo grazie all’utilizzo dell’IA può portare ad una comune valutazione di tutti i professionisti”.

Oggi Operation Smile utilizza l’intelligenza artificiale anche per analizzare le foto scattate dopo l’intervento riparativo per aiutare a determinare la qualità dei risultati ottenuti. “Questo è veramente importante perché vogliamo garantire a tutti i pazienti i più alti standard di qualità delle cure”, afferma Yao. Il programma mette in risalto i talenti chirurgici del network di Operation Smile; “ci aiuta anche ad identificare i chirurghi che possono diventare futuri formatori”, dice Yao.

Come emerge dal filmato “Beyond the Code”, Operation Smile sta attualmente sperimentando l’uso dell’intelligenza artificiale per trasformare il processo di valutazione chirurgica nella cura della labiopalatoschisi a livello globale.

Lo ha fatto, ad esempio, nel caso di Adolphe raccontato nel filmato.

 

Un bellissimo sorriso

La famiglia di Adolphe ha affrontato un lungo viaggio dal suo villaggio fino all’Ospedale di Musanze, in Ruanda, dove i chirurghi di Operation Smile si sono presi cura del bambino.

“Ero emozionato nel vedere mio figlio dopo l’intervento chirurgico”, ha detto Twitegurumukiza Josue, padre di Adolphe. Il volto del bambino si è illuminato quando ha visto i suoi genitori. “Non potrò mai ringraziare abbastanza i medici per quello che hanno fatto per noi oggi”, dice Nikuze. “Quello che ci hanno donato è il miglior regalo che si possa ricevere. Nostro figlio adesso potrà bere, mangiare e sorridere senza difficoltà”.