Francesco Bellia, intensivista pediatrico di Operation Smile
Intensivista pediatrico volontario di Operation Smile fin dal 2007, ha partecipato a numerosi programmi chirurgici dell’Organizzazione. L’ultimo è stato ad aprile 2024 a Liuzhou, in Cina, durante il quale sono state effettuate attività gratuite di screening dei pazienti ed interventi chirurgici, oltre che sessioni di formazione per i medici locali. I programmi chirurgici come questo sono fondamentali poiché favoriscono ed incoraggiano la formazione, il confronto e lo scambio di conoscenze con medici volontari internazionali specializzati.
E così sono ritornato nuovamente in un programma chirurgico, avevo lasciato la Cina quasi di corsa nel 2019, poco prima dell’inizio della pandemia COVID-19, e adesso qui tutto sembra ritornato alla completa normalità, come se non fosse successo proprio nulla.
Dopo cinque anni, rivedo con piacere alcuni colleghi ed amici cinesi, con i quali ho lavorato durante le mie precedenti esperienze. Siamo di nuovo tutti insieme a Liuzhou, per donare sorrisi ai bimbi cinesi nati con malformazioni del volto.
L’ospedale è molto bello, grande, estremamente pulito, il personale medico ed infermieristico è efficientissimo.
Purtroppo, non posso dire la stessa cosa per il clima, caldo umido; non ho mai capito di che colore fosse il cielo, il bianco latte del giorno, associato ad una leggera foschia, faceva posto al nero plumbeo la sera, e il tutto condito con una pioggerellina finissima e costante che sembrava non smettere mai.
Come al solito lavoriamo con grande sinergia, il primo giorno è dedicato allo screening; durante la visita medica, i bimbi cinesi mi guardano con una nota di sospetto mista a sorpresa, e forse con un pizzico di paura. Il mio viso non rispetta i canoni a cui sono abituati, sicuramente non vedono spesso tratti europei. Dopo qualche minuto, però, quando si rendono conto di potersi fidarsi, ricompare sul loro volto un innato sorriso, che non possiede barriere linguistiche.
Nei giorni successivi le sessioni di sala operatorie si susseguono senza sosta e fortunatamente senza complicazioni, i chirurghi cinesi riescono a donare “nuovi” meravigliosi sorrisi ai bimbi nati con malformazioni del volto.
Infine, trovo anche il tempo per andare a vedere la grande muraglia cinese a Pechino ed i guerrieri di terracotta a Xi’an.
Così anche queste due settimane sono volate; adesso provo a mettere dentro le valige i bei ricordi, i sorrisi, le belle sensazioni avvertite durante la permanenza in terra cinese.
Cerco di percepire ancora quella commozione, a dire il vero molto contenuta, che coglieva i genitori nel guardare i volti dei propri figli dopo l’intervento chirurgico. Desidero conservarla nel mio cuore, almeno fino alla prossima esperienza.
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